giovedì 2 marzo 2017

Un incontro inaspettato

Mistress Afrodite: così mi faccio chiamare. E’ un nome che sento mio. La Dea dell’amore, della lussuria e del sesso. Niente di più azzeccato.

Passo le mie giornate su vari siti, leggo e mi documento con voracità. Inizio a capire che il BDSM mi scorre nelle vene, è proprio il mio mondo.
Nel contempo, continuo a rimanere su Netlog ma sistemo la mia home page. Tutto ciò che scrivo adesso è molto più mirato, so più cose. Le foto che pubblico sono più ricercate e so che hanno un senso. Inutile dirlo, in pochi giorni il mio profilo si riempie di seguaci. Dai curiosi, ai feticisti, agli “slave” e agli slave veri. Conosco anche qualche Mistress, ci scambiamo consigli ed opinioni.
La mia casella di posta è sempre intasata e i messaggi variano dal banale all’interessante. Alcuni mi propongono degli incontri ma io, all’epoca,  non mi sentivo assolutamente pronta.
Un conto era gestire il tutto dietro un pc, un altro sarebbe stato incontrare schiavi e dover fare la vera Mistress e non solo a parole. (N.B. avevo pur sempre 14 anni).

Capisco ogni giorno sempre più che questa cosa mi piace, crea in me un turbinio di sensazioni ed emozioni da lasciarmi senza fiato.
Passano mesi e conosco sempre più persone ed è incredibile quanto io abbia imparato solo leggendo.

Ma la svolta, quella vera, arriva qualche tempo dopo. Girovagando sui vari profili ce n’è uno che mi incuriosisce particolarmente. Giacomo. Amava scrivere. Era uno schiavo, viveva poco distante da me ed era molto più grande di me.
Faccio un passo indietro: “non posso contattarlo. È più grande, lui fa sul serio. Si vede da come e cosa scrive. Lui E’ uno schiavo: lo è per davvero”- penso.

Decido comunque di leggere il suo blog, le sue storie. Alcune erano frutto della sua immaginazione, altre erano di esperienze che aveva vissuto personalmente. Insomma, in ognuna di queste ci si perdeva dentro.
Mi butto: gli lascio un commento. Del resto la Padrona sono io, posso fare ciò che voglio.

..“Complimenti per i tuoi racconti. Mi hanno davvero molto colpita. Spero di leggerne altri.
Mistress Afrodite”..

Premo invia. Il messaggio è pubblico ed in mezzo ad altri millemila.
“Non lo leggerà mai” – penso.

Passa qualche minuto, ricevo una notifica: controllo. Era lui. Mi ringrazia per i complimenti, mi dice che ama scrivere. Mi chiede di me.
Capisco subito che non è come gli altri: non mi scrive “vorrei leccarle i piedi” o “vorrei essere il suo devoto schiavo” o (come la chiamo io, lista della spesa) “mi piace questo, questo e quest’altro”.
So di avere a che fare con uno schiavo autentico.
Non succede nulla per parecchio tempo, passiamo solo ore a chattare di qualsiasi argomento. Lo volevo. Avevo deciso che lui era quello giusto per me e decido che lui doveva essere mio. Il mio schiavo.

Decidiamo di incontrarci. La voglia di vederci di persona era tanta. Aveva molto da insegnarmi e io non vedevo l’ora, finalmente, di essere me stessa con un uomo.

Vado all’appuntamento..e lui arriva. Alto, moro, un ragazzo sicuramente piacevole alla vista. Ma ad essere sincera, non ho fatto molto caso all’aspetto fisico. Tra di noi si era creata una chimica che andava ben oltre. Ci presentiamo, mi chiama Mistress e io mi ci sento al 100%.
Non succede niente tra di noi: parliamo e basta, come sempre, come se ci conoscessimo da una vita.

Finita la giornata torno a casa. Mille sensazioni diverse prendono il sopravvento. Però, ero felice. Ma questa felicità dura ben poco: sparisce per qualche giorno e io non capisco il perché.
“Avrò sicuramente sbagliato qualcosa. Lui è un uomo ed io una ragazzina. Si sarà preso gioco di me.”

Passa qualche giorno e finalmente, mi scrive.
“Grazie per il pomeriggio passato insieme. Hai del potenziale e te lo si legge negli occhi che il BDSM ce l’hai dentro. Diventerai la Mistress di qualcuno molto fortunato e mi dispiace non poter essere io. Sono troppo grande per te, quello che vogliamo fare è sbagliato ed io, in quanto adulto, devo prenderne coscienza ed ho il dovere di troncare qui, finchè nulla è ancora accaduto. Mi dispiace.”

Il mio cuore si ferma. All’inizio sono delusa ma subito dopo prende il sopravvento la rabbia.
Sei uno stronzo – penso.
Gli scrivo un messaggio pieno di rabbia.
Sono giovane e ne posso trovare quanti ne voglio. Lo vedi dal mio profilo che sono piena di schiavi. Non ho di certo bisogno di uno vecchio come te. Sparisci e non farti più sentire.”

No, non mi sono sentita meglio dopo aver scritto questo messaggio, anzi. Speravo in una sua reazione ma..niente. Ero abituata ad avere a che fare con “schiavi”, o almeno, così si definivano, che dicevano sempre si e facevano tutto quello che volevo (ovviamente virtualmente). L’essere “rifiutata” non faceva parte del mio mondo.

I giorni passano, Giacomo è sparito e io, piano piano, mollo.
Conosco un ragazzo, ci innamoriamo. Lui non sa nulla del mio profilo e di questa mia inclinazione. Viviamo una relazione di tre anni. Io cancello il mio profilo. Decido di essere una persona “normale”. Il BDSM per me muore insieme a Giacomo.




…continua

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